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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Book Cycle, la libreria dove il prezzo lo fai tu

    C’è un filo neanche troppo sotterraneo che lega Torpignattara e San Lorenzo, quartieri romani, ad Exeter capoluogo della contea di Devon nel Regno Unito. Un filo rosso e un motto: Tu decidi il prezzo. Siamo nel campo della libertà, non solo di pagare il giusto, di più o niente, ma di una delle ultime libertà, quella di leggere. Tutto cominciò un giorno di mare grosso a Exeter, quando Antony, giovane tanto audace nelle idee quanto schivo e refrattario alla propaganda, si ritrovò di fronte a un magazzino pieno zeppo di libri abbandonati. La sinapsi fu immediata: costruirò una libreria a offerta libera, si disse Antony.  Detto fatto e nel giro di poco lui e altri volontari aprirono una libreria lassù sulla Manica. Book-cycle la nominarono e oggi spediscono in Africa interi container di libri. Siamo nel campo della libertà, dove le idee circolano, appunto, liberamente e senza padroni. L’idea di Antony piacque talmente tanto ad Angela che come tornò in Italia volle realizzarla an

Natura e follia

Il bello è difficile, cantava il poeta. Ecco un libro bello assai: Natura e follia di Paul Shepard che una piccola e preziosissima casa editrice – Edizioni degli animali – traduce per la prima volta in lingua italiana grazie a Francesca Frulla. Shepard – filosofo, biologo, antropologo -, ci ha lavorato, spaziando tra biologia, genetica, zoologia, antropologia, psicologia, etologia, storia e teologia, dagli anni Sessanta del Novecento per poi pubblicarlo nel 1982. È il suo libro più teorico, testamento di un pensiero che dirlo originale è dir poco. Un libro che solo perché spiega come nasca l’ideologia, sarebbe da tenere più che caro. Tutto inizia in un remoto passato, quando la nostra specie viveva in armonia con flora e fauna. All’epoca eravamo cacciatori-raccoglitori. Il cambiamento – la follia – incominciò tra i cinquemila e diecimila anni fa, divenendo più distruttivo e meno spiegabile con il progredire della civiltà. L’idea di una società malata non è nuova, ma senza rico

L'anarchia un approccio essenziale

  Colin Ward, architetto e urbanista prima, insegnante, scrittore e giornalista freelance poi, aveva – è mancato nel 2010 –, un viso buono e sereno. Considerato uno dei più influenti e innovativi pensatori anarchici della seconda metà del XX secolo, collaborò con testate come The Guardian e New Statesman e scrisse di un anarchismo pragmatico del qui e ora. A giugno 2020, la preziosa casa editrice elèuthera, ha finito di stampare il suo L’anarchia un approccio essenziale che già nel titolo la dice lunga sul carattere divulgativo. La parola anarchia deriva dal greco an-archia e significa “senza governo” o “contro l’autorità”. Usata perlopiù in senso negativo fino a quando, nel 1840, non è stata adottata da Pierre-Joseph Proudhon per dare un nome alla sua ideologia politica e sociale che non escludeva un’organizzazione priva di governo, anzi, la diceva desiderabile. “Storicamente, l’anarchismo nasce come risposta al divario esistente tra ceti ricchi e poveri in ogni comunità”, bas