Quel che sembra non è. Non è un libro da scorrere con gli occhi, è pieno d’ironia, a volte amara, ma richiede un’attenzione vigile pari a un uguale e contrario lasciarsi andare. La luce e la notte di Germano Zampa, uscito a novembre per Rupe Mutevole edizioni, si apre con il rodimento proprio di chi sospetta d’essere tradito. Sospetta Filiberto che la moglie Luisa lo tradisca con l’architetto Bovi, guru di una compagnia di amici vari ed eventuali di una non precisata città italiana. Fin qui sembrerebbe che il fattaccio sia il perno di un romanzo che si snoda per duecentosettanta pagine le quali poi in verità quel perno, quel fulcro, lo sposteranno di continuo in fughe da capogiro. Fino quasi a farne smemorato il lettore che si ritroverà immerso in una miriade di storie offerte con un alto tasso d’invenzione linguistica. E se quel che sembra non è, allora, sulla carta, tutto può essere. Può essere che Filiberto, per allontanarsi dal rodimento del sospetto, finisca per prende...